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Nella cittadina piemontese del Canavese ad Ivrea nasce Adriano Olivetti nel 1901, il figlio del fondatore della prima azienda di macchine da scrivere italiana. Ad alcune prime simpatie per il fascismo, seguì un progressivo distacco dal regime, che terminò con una fuga in Svizzera per sfuggire alla cattura. Rientrato in Italia alla fine della Guerra, riprende in mano le redini dell’azienda, che diventa la prima nel settore dei prodotti per l’ufficio. La “Lettera 22”- la macchina da scrivere disegnata da Marcello Nizzoli nel 1950 e che diventerà famosa in tutto il mondo- è uno dei primi prodotti industriali italiani ad avere come aspetti fondamentali l’estetica e il design. La fabbrica di Ivrea diventa anche il modello di un’organizzazione del lavoro improntata sull’uomo reale, lontano dalla disumanizzazione della catena di montaggio, e il modello di una produttività che si fonda sulla motivazione personale del lavoratore. Muore il 27 Febbraio del 1960 per un ictus al cervello durante un viaggio in treno da Milano a Losanna.
Adriano Olivetti Industriale, sociologo, urbanista
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