Adriano Olivetti dal primo dopoguerra al regime Fascista
Tuttavia i rapporti con il fascismo migliorarono negli anni trenta, quando Adriano conobbe e frequentò gli architetti Luigi Figini e Gino Pollini, i quali erano la punta più avanzata di quel razionalismo in architettura che in un primo periodo venne sostenuto anche da Mussolini.
L’influenza dei due professionisti fu notevole tanto che divennero gli architetti della nuova Olivetti e con i quali Adriano progettò il “Piano per la provincia di Aosta”, di cui Ivrea faceva parte in quegli anni.
Successivamente chiese ed ottenne la tessera al PNF ed in seguito fu ricevuto anche da Mussolini a Palazzo Venezia, dove l’industriale presentò il suo piano al Duce.