Indro Montanelli è stato il più grande giornalista italiano del Novecento. È stato anche saggista e commediografo. Ha scritto migliaia di articoli e una cinquantina di libri, tra cui numerosi libri di storia usando quasi unicamente la sua inseparabile Olivetti Lettera 22 verde e altre macchine Olivetti. Negli ultimi anni usava una Olivetti Lettera 32 che fu donata direttamente da Indro Montanelli all’allora sindaco di Milano Gabriele Albertini. Regalandogliela, Montanelli gli disse che in quel modo gli toglieva una bella bega, cioè pensare a chi dovesse lasciarla in eredità.
Una leggenda da sfatare è la famosa fotografia che ritrae Montanelli seduto su una pila di giornali con una macchina per scrivere sulle ginocchia. Essa non risale – come spesso si dice – al 1956, al tempo della rivolta di Budapest, ma ad almeno una quindicina di anni prima. La foto compare infatti già sul periodico “Tempo” del 22 luglio 1943 a corredo di un articolo di Emiliano Zazo in cui si racconta, tra l’altro, il successo dei suoi reportage dai fronti di guerra, in particolare da quello della guerra russo finlandese dell’inverno 1939–1940. Ed è proprio a quel periodo che la fa risalire una testimonianza dello stesso Montanelli in un’intervista televisiva, nel corso della quale dichiarò che la foto era stata scattata durante un suo ritorno dal fronte finlandese. Pertanto è anche da escludere che la macchina che poggia sulle ginocchia di Indro sia una Lettera 22, realizzata invece a partire dal 1950. Sono stati realizzati articoli, trasmissioni e anche una statua a Milano indicando in maniera non corretta che la macchina fosse la sua Lettera 22.