La regola di Adriano Olivetti vista con binocolo

di Andrea Greco

Repub­bli­ca economia

Ban­chie­ri e assi­cu­ra­to­ri ita­lia­ni si stan­no allon­ta­nan­do dal­la rego­la di Adria­no Oli­vet­ti, che già guar­da­va­no col bino­co­lo. L’im­pren­di­to­re illu­mi­na­to di Ivrea non vole­va che i suoi diri­gen­ti gua­da­gnas­se­ro più di 10 vol­te la paga dei lavo­ra­to­ri più mode­sti. Ma i rap­por­ti tra capi­ta­le e lavo­ro sono evo­lu­ti, nel­l’ul­ti­mo tren­ten­nio, in modo tale che quel rap­por­to se n’è fini­to in sof­fit­ta, for­se per sem­pre. Pren­dia­mo le prin­ci­pa­li ban­che e assi­cu­ra­zio­ni, come ha fat­to un’a­na­li­si del sin­da­ca­to Uil­ca. Gli isti­tu­ti nel 2014 han­no paga­to i loro ammi­ni­stra­to­ri dele­ga­ti in media 53 vol­te i loro dipen­den­ti. L’an­no pri­ma la rela­zio­ne era sta­ta di 62 vol­te. Anche se la retri­bu­zio­ne dei ban­chie­ri è cala­ta in media del 14,2%, come mini­mo un ad ha gua­da­gna­to 800mila euro, in gran par­te 80% costi­tui­ti da quo­ta fis­sa, il resto lega­to ai risul­ta­ti (come noto, piut­to­sto sti­ti­ci): e non è un bel segna­le per gli altri sta­ke­hol­der, inve­sti­to­ri com­pre­si. In un isti­tu­to dei più malan­da­ti — Cari­ge — la retri­bu­zio­ne per il nuo­vo ad Pie­ro Mon­ta­ni è tri­pli­ca­ta rispet­to al 2013, salen­do a 3,37 milio­ni, com­pre­so un incen­ti­vo di 1,08 milio­ni una tan­tum per l’ac­cet­ta­zio­ne del­la cari­ca. Più con­te­nu­ta la retri­bu­zio­ne dei pre­si­den­ti di ban­ca: ruo­lo non ope­ra­ti­vo, per cui si pren­de cir­ca 18 vol­te la paga di un cas­sie­re (da 26 vol­te nel 2013). Va mol­to meglio agli assi­cu­ra­to­ri: qui i mana­ger sono han­no incre­men­ta­to le retri­bu­zio­ni dell’1,6%, por­tan­do da 79 a 81 il mul­ti­plo sul­lo sti­pen­dio medio dei loro sot­to­po­sti. Nel­le due

prin­ci­pa­li com­pa­gnie — Gene­ra­li e Uni­pol­Sai — l’ad ha per­ce­pi­to rispet­ti­va­men­te 148 e 106 vol­te lo sti­pen­dio base. Alme­no, gli assi­cu­ra­to­ri, sono più lega­ti ai risul­ta­ti: il 43,5% del­le spet­tan­ze è varia­bi­le. “Non voglia­mo fare del­la faci­le dema­go­gia — ha det­to il segre­ta­rio gene­ra­le di Uil­ca Mas­si­mo Masi — ma lo sti­pen­dio mini­mo di un ban­chie­re è 800.000 euro. Capi­sco le respon­sa­bi­li­tà, le dif­fi­col­tà del momen­to, ma sia­mo mol­to mol­to lon­ta­ni da quell’1/10 di Oli­vet­ti e 1/20 pro­po­sto in altre sedi”.