M1P la portatile della Olivetti che meravigliò la concorrenza

mp1 manifesto

Desi­gne Aso, Xan­ti Cha­win­sky per lo stu­dio Boggieri
mani­fe­sto per la MP1 anno 1935
Ritrat­to di Maria Grassis
addet­ta al col­laudo del­le mac­chine da scrivere

Se i pri­mi ven­t’an­ni del­l’a­zien­da Oli­vet­ti la pro­du­zio­ne era rivol­ta solo alle pesan­ti mac­chi­ne da tavo­lo, dopo il 1930 ci si pose il pro­ble­ma de esten­de­re il mer­ca­to e ave­re mag­gio­ri uti­liz­za­to­ri del pro­dot­to. Una mac­chi­na por­ta­ti­le sul­lo stes­so sti­le del­la Remig­ton  era la scel­ta da fare. Nasce la Mp1  nel 1932 due anni dopo del­la M40 che sosti­tui­va la M20.

A idea­re  la por­ta­ti­le  fu Gino Mar­ti­no­li e lo stes­so Adria­no Oli­vet­ti, Il pro­get­to e la sua rea­liz­za­zio­ne han­no tem­pi bre­vi anche per­chè c’e­ra­no  sul mer­ca­to pro­dot­ti simi­li come la Con­ti­ne­tal tede­sca e la stes­sa SIM Ita­lia­na pro­dot­ta a Torino,

Ric­car­do Levi fu il pro­get­ti­sta e il desi­gn del­la Mp1 era  di Aldo Magnel­li.

Se la M1 pesa­va  17 chi­li , la MP1 pesa­va  “sola­men­te” 5,2 chi­li; è alta 11,7 cen­ti­me­tri, qua­si la metà del­la M1, ed è desti­na­ta oltre che al mon­do degli uffi­ci anche agli uten­ti privati.

La mac­chi­na è mol­to bas­sa e non ha l’ar­ti­fi­cio del­la Reming­ton che pri­ma di esse­re ope­ra­ti­va occor­re alza­re i mar­tel­let­ti, ed ha rispet­to a que­st’ul­ti­ma una mag­gio­re visi­bi­li­tà del foglio scritto.

Oltre al nero  colo­re di moda all’e­po­ca ven­go­no rea­liz­za­ti mac­chi­ne con diver­si colo­ri (ros­so, blu, azzur­ro, mar­ro­ne, ver­de, gri­gio e avo­rio), Con l’arriv0 del­la por­ta­ti­le si apro­no nuo­ve filia­li e si rin­for­za note­vol­men­te la rete commerciale.

Nel 1933 ven­go­no pro­dot­te 9.000 MP1, con­tro 15.000 mac­chi­ne stan­dard: un risul­ta­to apprez­za­bi­le, tan­to più che i mer­ca­ti risen­ti­va­no  anco­ra del­la gra­ve cri­si del 1929.

la Invic­ta, socie­tà tori­ne­se con­trol­la­ta dal­la Oli­vet­ti, dal 1938 pro­dus­se  MP1, che ven­de­va  col pro­prio mar­chio. La pro­du­zio­ne Invic­ta ces­se­rà nel 1950, quan­do la socie­tà ver­rà total­men­te incor­po­ra­ta nell’Olivetti e il mar­chio sarà abbandonato.