Uno spazio intitilato a Roberto Olivetti

 

negli agli anni ‘70 al 2000 l’Olivetti di Mar­cia­ni­se è sta­ta il moto­re del­l’in­du­stria caser­ta­na. Vi lavo­ra­va­no oltre mil­le per­so­ne. Si rea­liz­za­va­no soprat­tut­to mac­chi­ne a con­trol­lo nume­ri­co. La fab­bri­ca, a suo tem­po un impor­tan­te cen­tro per l’e­let­tro­ni­ca, dopo vari pas­sag­gi di mano e ricon­ver­sio­ni è sta­ta defi­ni­ti­va­men­te dismes­sa nel 2010. Un sito che oggi, anche gra­zie all’o­pe­ra del con­sor­zio Asi di Caser­ta, è sta­to dichia­ra­to bene di inte­res­se cul­tu­ra­le, esem­pio di archeo­lo­gia indu­stria­le con­tem­po­ra­nea in ter­ra di lavoro. 

Il piaz­za­le anti­stan­te all’ex sta­bi­li­men­to è sta­to inti­to­la­to a Rober­to Oli­vet­ti, figlio mag­gio­re di Adria­no, fon­da­to­re del­l’o­mo­ni­ma fabbrica. 

nel ser­vi­zio le inter­vi­ste a Lui­gi La Roc­ca, capo dipar­ti­men­to tute­la del mini­ste­ro del­la Cul­tu­ra, a Raf­fael­la Pignet­ti, pre­si­den­te del con­sor­zio Asi di Caser­ta e ad Ales­san­dro Giu­li, mini­stro del­la Cultura.