Non avevo mai sentito parlare di uno stenografo. Fin quando al museo dinamico della tecnologia m’è capitata tra le mani “Michela” ‚una specie di pianoforte, composto da venti tasti..Mi è stato detto che era una macchina nuova di zecca, destinata al museo, che proveniva da un’azienda che le costruiva in pochi esemplari destinati al senato della repubblica italiana, La utilizzavano gli stenografi.
La stenografia è una scrittura manuale più breve della grafia alfabetica, realizzata con segni particolari e opportune norme abbreviative della parola e della frase, scopo di consentire una trascrizione più rapida del discorso parlato. I primi esempi di abbreviazione delle forme dell’alfabeto sono da ricercare presso i greci e i romani ricostruzione del sistema dell’Acropoli risulta che fondamentale è il segno fissato per la vocale(basti pensare all’importanza a delle vocali nella lingua greca),a varie altezze dal segmento scelto per la vocale si aggiungono tratti diversamente disposti a rappresentare le sillabe. Il segretario di Cicerone per trascrivere i discorsi,aveva elaborato un sistema di circa 4000 simboli che furono poi chiamati “ notae tironianae”.In Inghilterra per circa due secoli si sviluppa il sistema “Taylor”,diversi linguaggi a base geometrica.Appartengono a questo gruppo il “Pitman” e l’italiano “Marchionni”.Consistono in segni geometrici per le consonanti,mentre le vocali sono di solito rappresentate da puntini e lineette.Sulla falsa riga degli inglesi,i napoletani Emilio Amanti e Filippo Delpino lo resero il primo sistema adottato nel nostro Paese.Da Napoli,a Trieste,Milano,Venezia e Genova aprirono delle vere e proprie scuole di stenografia.Seguì il sistema “Pitman” più efficace.In tempi recenti furono elaborati diversi sistemi ‚detti “di stato”,ispirati al modello tedesco,come il “Meschini”,il “Cima”(di Giovanni Vincenzo Cima).Il metodo Cima fa parte del sistema misto,che rappresenta le consonanti e le vocali con segni geometrici fissi.La stenografia nasce dal bisogno di superare un problema pratico,cioè di scrivere alla velocità del parlamento Trovò soluzione Antonio Michela Zucco che nella seconda metà dell’ 800 inventò il rivoluzionario sistema stenografico,che,venne usato nelle aule la prima volta nel dicembre 1880,con il nome dell’inventore.Nel 1863 Zucco illustrò al “Congresso Pedagogico che si tenne a Milano a “palazzo Brera”il suo sistema di stenografia.La macchina in poco tempo ottenne il brevetto italiano e statunitense,arrivando anche in Francia.Vinse la medaglia d’argento nel 1878 e quella d’oro nel 1881 all’esposizione di Milano. .”Il presente processo sillabico,oltre alla stenografia,è ancora applicabile ai seguenti casi:per la lettura e scrittura dei ciechi,per la riproduzione di un discorso per mezzo dell’elettricità,per utilizzare la recente portentosa invenzione del telefono”
.Zucco si fece promotore di nuovi esperimenti ed invenzione soprattutto quando ad Ivrea conobbe Camillo Olivetti.I due strinsero un forte legame di amicizia.”Il sistema Michela” si basa sul principio della divisibilità delle parole in sillabe.Permettendo la scrittura contemporanea delle lettere di ogni sillaba rendendo più veloce la composizione di un’intera parola.Vengono utilizzate abbreviazioni e sigle.La macchina,nella quale era installato il protocollo Midi, software di riconoscimento, era composta da venti tasti. Lo stenografo rappresenta uno strumento fondamentale per il resocontista. Il resoconto stenografico è il documento a stampa, pubblicato anche on line che riporta fedelmente ciò che succede nell’aula del senato. Accanto allo stenografo c’è il resocontista che ha il compito di registrare agitazioni,applausi,discussioni,ecc..
È necessario rispettare tre esigenze per stilare un resoconto: comunicare, informare e documentare. La bozza prima di essere stampata dalla tipografia del senato per essere pubblicata nell’archivio legislativo viene ricontrollata e poi assemblata. Inizialmente la “Michela” era montata su di un tavolino a tre piedi di legno,permettendo così,di avvicinarsi al senatore.Dopo un certo numero di battute lo stenografo impiega quaranta minuti per trascrivere,allo scadere del tempo questi torna in aula e ricomincia.Dagli anni cinquanta in poi,il tavolo degli stenografi venne avvicinato all’emiciclo facilitando l’ascolto della discussione con l’uso delle cuffie.Si pensò in seguito all’utilizzo di una tastiera musicale collegata direttamente con il computer attraverso una comune porta usb.Ora il senato dispone anche di un archivio audiovisivo,che tuttavia non può essere sostitutivo dello strumento cartaceo,previsto dall’articolo sessanta del regolamento del senato.
La tecnologia sviluppandosi è arrivata ai tempi contemporanei,un esempio è la “Semar”. La Semar s.r.l. è stata fondata nel 1973 a Castelfidardo. Attualmente sorge su un area industriale coperta di all’incirca 4.000 metri quadrati, progetta, realizza e fornisce alimentatori, trasformatori e avvolti elettromagnetici in genere, con caratteristiche specifiche, innovative e personalizzate in base alle richieste del singolo cliente. La Semar è stata tra le prime aziende in Italia ad investire nella tecnologia switching, che ci ha permesso, grazie all’avvento dei nuovi integrati monolitici di potenza di presentarci sul mercato anche nel settore dei piccoli alimentatori.
La grande esperienza maturata nel trasformatore switching ci ha consentito infatti di realizzare alimentatori e trasformatori sempre più affidabili, economici e con dimensioni sempre più ridotte. La qualità dei prodotti e di tutti i servizi viene inoltre garantita dalla certificazione UNI EN ISO 9001 conseguita nel 1995 e da numerose certificazioni di prodotto rilasciate dai più noti enti. Alla domanda di flessibilità e putualità di consegna la Semar risponde tramite l’utilizzo di nuove soluzioni informatiche in grado di analizzare e pianificare i fabbisogni attraverso politiche MRP e CRP.
Dal Gennaio 2002 abbiamo fondato un’unità produttiva nella republica popolare cinese ad Hangzhou denominata Semarchina Co. LTD.
Lo scopo di questa nuova unità produttiva è quello di aumentare la competitività sul mercato internazionale pur mantenendo la stessa flessibilità e gli stessi standard produttivi della Semar Italia.
Per poter meglio servire il mercato europeo e per rispondere in maniera rapida alle esigenze di flessibilità, nel 2005 abbiamo aperto un altro stabilimento in Tunisia denominato Selt.