Fu progettata nel 1920 da Camillo Olivetti, con il direttore generale Domenico Burzio per sostituire la Olivetti M1. È la prima macchina da scrivere della Olivetti immessa sul mercato internazionale e viene presentata alla Fiera internazionale di Bruxelles. La M20 presenta varie novità, come il carrello che scorre su guida fissa.
La tastiera è del tipo QZERTY, come è solito delle macchine italiane (a parte le moderne tastiere per computer). Oltre ai tasti di scrittura la tastiera include una barra spaziatrice, due tasti delle maiuscole, un tasto fissamaiuscole, il tasto di ritorno e un tasto di tabulazione.
L’insieme dei tasti di scrittura ha un’evidente mancanza: non è presente il tasto col numero 1 che si ottiene utilizzando la lettera l (elle) minuscola oppure la I (i) maiuscola; allo stesso modo non è presente lo zero, che si ottiene digitando la O (o) maiuscola. Sebbene questo oggi possa sembrare strano, era invece piuttosto comune nelle vecchie macchine per scrivere. Mancano anche i tasti per le vocali accentate maiuscole usate nella scrittura della lingua italiana.
Specifiche
- Tecnologia: Meccanica
- Azionamento: Manuale
- Tastiera: 43 tasti corrispondenti a 86 segni
- Elemento di Scrittura: A martelletti porta caratteri
- Interlinee: 4 posizioni più lo zero
- Carrozzeria: Telaio portante e lamierini di copertura
- Colori: Nero Lucido
- Dimensione: 41 x 41 x 27 cm (LxPxA)
- Peso: 17 kg
- Produzione: dal 1920
- Progetto Meccanico: C. Olivetti, D. Burzio