Se ci dicessero che per scrivere meglio, ed evitare errori, basterebbe scrivere più lentamente probabilmente non avremmo nulla da ridire, pensando alle sviste sulle email o sui messaggi spediti di fretta dai nostri smartphone. Ad aver avuto più tempo avremmo probabilmente corretto l’errore e perché no, cercato la parola più adatta, detto meglio quel concetto, per non evitare fraintendimenti. Perché, si sa, la fretta gioca brutti scherzi e non solo agli errori di battitura, ma anche alla qualità di un testo scritto. Il tempo, dal canto suo invece, permette di prendersi delle pause, considerare diverse ipotesi, fare delle scelte, facendo sì che la parola messa nero su bianco sia la più adatta.
A ribadire quello che forse scrittori e giornalisti conoscono bene è oggi uno studio pubblicato sul British Journal of Psychology che ha analizzato la qualità di alcuni temi scritti da studenti universitari in due diverse condizioni: con due mani o con una sola mano. I ricercatori della University di Waterloo a capo dello studio hanno quindi analizzato la qualità dei testi prodotti tramite un software in grado di valutare alcuni aspetti dei saggi, come la raffinatezza del linguaggio o la completezza delle frasi. È così emerso che i temi scritti digitando con una sola mano erano migliori sotto il profilo qualitativo, per esempio per quanto riguardava la raffinatezza lessicale. Perché?
Srdan Medimorec, a capo dello studio, quanto scriviamo è il prodotto dell’interazione tra i nostri pensieri e gli strumenti che usiamo per esprimerli. E intervenire sulla velocità di questa interazione modifica la qualità del prodotto finale. Per esempio, scrivere con una sola mano riduce la velocità stessa di scrittura, rende l’intero processo meno sciolto, ma consente di perdere più tempo a cercare le parole, permettendo di attingere a un vocabolario più ampio. Al contrario, ipotizzano i ricercatori, scrivere più velocemente potrebbe significare solo usare la prima parola venuta in mente, non necessariamente la più adatta.
“Non stiamo dicendo agli studenti che devono scrivere le loro tesine con una mano”, ha commentato Evan F. Risko, che insieme a Medimorec ha firmato il paper: “ma i nostri risultati mostrano che andare veloce può avere i suoi svantaggi”. Sia che si stia scrivendo al computer o a mano, ipotizzano. “Tutto questo va considerato dal momento che continuano ad arrivare strumenti di scrittura che ci permettono di trasformare i nostri pensieri in pagine scritte sempre più velocemente”. Ma anche andare troppo piano non è la scelta migliore. Come spesso accade la soluzione è un compromesso: trovare la velocità adatta in questo caso.
courtesy Repubblica